Negli anni accademici 1976/77, 1977/78, 1978/79 come studente interno e negli anni accad. 1979/80 e 1980/81  prima come medico volontario, poi come medico tirocinante ha frequentato i laboratori, ambulatori e reparti della III patologia Speciale Medica e della IV Clinica Medica, Istituto delle Malattie Infettive e Tropicali, sede della scuola di specializzazione in Malattie della Apparato Digerente dell’Università degli studi di Roma.

 

Negli anni 1982, 1983 e 1984 ha frequentato come medico tirocinante e successivamente come medico volontario la Divisione di Nefrologia e Dialisi dell’Osp. Regionale di Cosenza, dove ha svolto la tesi di specializzazione: -L’epatite virale nelle unità dialitiche-. In quegli anni si è interessato principalmente delle tecniche dialitiche e delle biomembrane impiegate.

Negli anni 1985,1986 e 1987 ha frequentato nelle ore libere dal servizio (assistente medico del settore igiene e responsabile di un distretto nella USL portogruarese) il Servizio di Nefrologia e Dialisi dello S.O. di Pordenone dove ha svolto la tesi della specializzazione in Nefrologia conseguita nell’Università di Messina nell’ottobre 1987.

 

Assistente medico presso il Servizio Immunotrasfusionale di S. Vito al Tagl. partecipa attivamente all’informatizzazione del Servizio stesso, esperienza che ritornerà utile negli anni successivi al S.I.T di Pordenone (dall’ottobre 1990)  per conto del quale verrà delegato nella Commissione Regionale del FVG per l’Informatizzazione delle Strutture Trasfusionali Regionali. In quegli anni ha svolto numerose ore in aggiornamento e pratica in tutto quanto di pertinenza con la disciplina di Medicina Trasfusionale.

 

E’ stato responsabile dall’autunno del 1990 al Dicembre 1995 del laboratorio di Immunoematologia del S.I.M.T. di Pordenone dove ha messo a punto le metodiche di esecuzione del gruppo in micropiastra con anticorpi monoclonali. Inerente a questa attività, ha inoltre pubblicato il ritrovamento di un raro caso di “Du variant”,  la scoperta di una variante del gruppo Yt e la conferma della possibilità di immunizzazione antieritrocitaria da microquantità di sangue nei tossicodipendenti.

Dal 1993 ha cominciato ad interessarsi del HCV e delle tecnologie applicate alla diagnostica dell’epatite C. Sul suo ruolo nelle malattie linfoproliferative, ha partecipato alla pubblicazione numerosi articoli su prestigiose riviste italiane ed  internazionali.

Dal Gennaio del 1996 al Dicembre del 2000 si è interessato di  Emostasi (laboratorio ed ambulatorio dei pazienti in TAO) che ha insegnato presso la Scuola  per Tecnici di Laboratorio dell’Azienda Ospedaliera di Pordenone.

Dal Gennaio 1997 al Dicembre 2000 è stato il responsabile della gestione sanitaria del Settore Donatori afferenti al Servizio  Immunotrasfusionale, partecipando attivamente alla stesura delle linee guida regionali per i criteri di selezione  alla donazione.

Dal Gennaio 2001 al novembre 2017 è stato responsabile dei Settori: Settore Ambulatori e Terapia comprendente tutti gli ambulatori del SIMT (escluso i donatori e la TAO)  (Incarico cessato nel 2016) e Settore Distribuzione e Urgenze. Suoi obiettivi sono stati: avviare le attività del settore verso un modello di gestione per la qualità che garantisse il prodotto finale attraverso nuove procedure scritte, modificando protocolli operativi e criteri applicativi e partecipando attivamente alla politica della qualità del SIMT e dell’AOSMA e implementare a livello interaziendale un sistema per la verifica dell’appropriatezza trasfusionale e uno per l’Emovigilanza.

Come responsabile dell’Ambulatorio di Emaferesi Terapeutica dal 1991 al novembre 2017 ha eseguito personalmente più di 1500 procedure di Plasma-exchange (a flusso continuo e discontinuo), procedure di Filtrazione a cascata, Leuco, Piastrino ed  Eritroaferesi, Granulocitoaferesi selettiva e Reoferesi. La produzione scientifica è stata caratterizzata da diversi articoli originali, tutti come primo nome, su riviste nazionali ed internazionali, nonché numerosi abstract e comunicazioni a congresso. I lavori erano pertinenti la terapia aferetica delle polineuropatie croniche, delle malattie bollose cutanee, Porpora Trombotica Trombocitopenica ed altro. Dal 2006 al 2007 è stato parte attiva in uno studio internazionale sulla Granulocitoaferesi selettiva che per numero di pazienti e procedure ha portato il SIMT di PN ad essere nel campo tra i  primi in Italia e in Europa.

Dal 2002   al 2006 ha coordinato, su delega del COBUS, il Gruppo di Studio Aziendale dei Referenti Dipartimentali per la Medicina Trasfusionale che nel Febbraio 2003 ha pubblicato le prime Linee Guida Interaziendali di Terapia Trasfusionale e nel 2005 le prime Linee Guida EBM Interaziendali per l’impiego dei Plasmaderivati,  approvate e condivise da tutte le U.O. in ambito provinciale (A.Osp., ASS n°6 e Casa di Cura “S. Giorgio”). A livello interaziendale nel pordenonese, come coordinatore del gruppo dei referenti dipartimentali dopo aver partecipato alla redazione delle linee guida di impiego degli emocomponenti ed emoderivati, di seguito ha condotto il gruppo a munirsi di quegli strumenti indispensabili per potere implementare il sistema di verifica dell’appropriatezza e dell’audit trasfusionale.

Dal 2006 al 2017 è stato referente medico del SIMT presso il COBUS interaziendale. Nel 2006 ha iniziato le presentazioni dei dati sull’appropriatezza trasfusionale e sull’audit al COBUS interaziendale con interventi mirati a modificare indicazioni e modalità di impiego degli emocomponenti.  Ha inoltre partecipato alla stesura di un Piano Qualità per l’impiego delle procedure di emaferesi e relazionato sulle nuove procedure di richiesta trasfusionale. E’ coestensore del Protocollo Operativo per l’impiego dell’aferesi terapeutica nei pazienti con Ipoacusia Neurosensoriale Improvvisa e del Protocollo Operativo per la terapia trasfusionale e l’aferesi terapeutica nei pazienti con Anemia Falciforme.

Dal 2007 al 2017 gli è stato conferito l’Incarico di Alta Specializzazione (Referente Terapia Trasfusionale e Referente Regionale per l’Emovigilanza)

Nell’ambito dei suoi obiettivi c’è stata la realizzazione della stesura del documento “Management del paziente da trasfondere” che ha recepito la Raccomandazione n. 5 del Ministero della Salute e, mirando al miglioramento continuo della qualità delle prestazioni erogate dal SIMT, degli audit clinici trasfusionali periodici presso ogni U.O. (AAS5 in tutti i suoi Presidi Ospedalieri, CRO e CCSG) interessata al supporto trasfusionale. Da ultimo è la realizzazione di un canale informativo che prevede l’invio trimestrale (ad ogni singola unità operativa) dei report di attività completi dell’analisi delle richieste trasfusionali non conformi e non appropriate.

Nel 2015 è stato Coordinatore del gruppo di lavoro aziendale che ha portato alle realizzazione delle Raccomandazioni per l’Impiego dei Plasmaderivati nelle Coagulopatie. Il documento è stato approvato dal COBUS Interaziendale.

Sempre nel 2015 in collaborazione con i Gastroenterologi ha realizzato un Protocollo peri il trattamento aferetico dei pazienti con Morbo di Crohn, anche questo approvato dal COBUS interaziendale.

 

Nell’ambito delle attività mirate al miglioramento qualitativo delle prestazioni erogate, come già descritto, ha avviato le attività dei Settori di cui è responsabile verso un modello di gestione per la qualità che garantisse il prodotto finale attraverso nuove procedure scritte, modificando protocolli operativi e criteri applicativi e partecipando attivamente alla politica della qualità del SIMT e dell’AAS5. Come da elenco accluso, ha partecipato a diversi eventi formativi inerenti il Sistema Qualità e come Referente Dipartimentale per l’Appropriatezza Trasfusionale, oltre all’implementazione delle procedure dedicate, ha attivamente partecipato alla realizzazione sia degli audit clinici di reparto sia dei report trimestrali, come strumento bidirezionale mirati al miglioramento continuo. A tale scopo è stato coordinatore e relatore al corso sul Percorso Trasfusionale presso la Casa di Cura San Giorgio, focalizzando soprattutto gli aspetti legati ad una gestione  qualitativa dei processi implicati. Ha fatto parte inoltre del Gruppo Aziendale QPS (Qualità e Sicurezza del Paziente) che con le numerose riunioni ha approntato un percorso qualitativo riferito al supporto trasfusionale che ha trovato una eccellente approvazione dalla Commissione JC in corso di rilascio dell’accreditamento.

Dal Dicembre 2015, anno di pubblicazione del relativo DLgs, al 5 Novembre 2017 è stato responsabile dell’implementazione del Patient Blood Management (PBM)  presso tutte le strutture ospedaliere dell’AAS5 e coordinatore scientifico dei due corsi di formazione realizzati a tale scopo: uno per l’AAS5 e uno per la Casa di Cura “Clinica San Giorgio”.

 

Dal 9 Gennaio 2018 è Consulente in Ematologia e Coagulazione per la Casa di Cura “San Giorgio” di Pordenone.

Esercita come libero  professionista presso la la Casa di Cura “San Giorgio” di Pordenone e presso lo Studio  Medico Orange d  Maron di Brugnera (PN)